DOLORE E COVID-19: ASPETTI FISIOPATOLOGICI, CLINICI E ORGANIZZATIVI
La gravità della pandemia COVID-19 ha richiesto la massima attenzione da parte delle autorità sanitarie e degli organi governativi a livello mondiale, con importanti modifiche degli approcci terapeutici standard per le malattie non COVID-19.Tuttavia, tra centinaia di "articoli istantanei" sul COVID-19, sono stati pubblicati ancora pochi studi prospettici di ampia portata, riguardanti principalmente l'efficacia degli antivirali o dei farmaci che bloccano le interleuchine nei pazienti nelle condizioni più critiche, fino alla pubblicazione dello studio RECOVERY Trial (Valutazione randomizzata della terapia COVID-19); quindi le decisioni cliniche riguardanti il trattamento del COVID-19 e di qualsiasi altra malattia concomitante o in corso sono state inizialmente basate principalmente sull'esperienza del singolo medico.
Anche durante questa fase è stato espressamente richiesto di non trascurare il continuum di cura dei pazienti che presentano malattie croniche, compreso il dolore. Per quanto riguarda il dolore, il COVID-19 ha avuto un notevole impatto sia dal punto di vista clinico (l'influenza dell'infezione da SARS-CoV-2 sul dolore) che organizzativo (come i pazienti con dolore cronico devono essere gestiti nel post COVID-19). Inoltre, i pazienti con dolore cronico sono spesso soggetti fragili, affetti da comorbidità multiple e quindi a maggior rischio di infezione.
DOLORE E COVID-19: ASPETTI FISIOPATOLOGICI, CLINICI E ORGANIZZATIVI