L’Osservatorio Nazionale ha il compito di monitorare la sicurezza delle cure, con particolare riferimento ai rischi, agli eventi avversi, inclusi gli eventi sentinella e agli eventi senza danno, alle tipologie di sinistri, alla loro entità, alle relative cause, e alla frequenza e all’onere finanziario del contenzioso.
Il dibattito scientifico sulla metodologia migliore per identificare e stimare gli eventi avversi è vivo e non ancora risolto. I metodi disponibili possono distinguersi in primo luogo per gli obiettivi e il livello della valutazione. Alcuni, infatti, nascono con l’obiettivo di migliore la qualità e la sicurezza delle cure a livello locale (incident reporting, safety walk around, l’analisi dei processi) e considerano l’evento avverso principalmente come uno stimolo per l’apprendimento e il miglioramento locale, altri, come ad esempio la revisione delle cartelle cliniche e l’utilizzo di indicatori a partire da dati amministrativi, sono più orientati alla valutazione esterna e alla comparazione tra strutture o regioni diverse. Tutti questi metodi di valutazione presentano delle peculiarità, dei vantaggi e degli svantaggi. L’approccio corrente alla valutazione multidimensionale della sicurezza delle cure suggerisce che i vari metodi siano complementari, e non alternativi, e offrano differenti livelli di informazioni qualitative e quantitative sulla sicurezza del paziente.
L’approccio dell’Osservatorio Nazionale
Il metodo che l’Osservatorio Nazionale ha deciso di adottare per monitorare aspetti diversi collegati alla sicurezza delle cure è stato l’integrazione dei flussi informativi disponibili a livello nazionale. La presenza, all’interno dello stesso Osservatorio, di rappresentanti tutte le istituzioni sanitarie nazionali e di rappresentanze delle regioni ha permesso di eseguire una ricognizione di tutte le fonti informative e degli indicatori disponibili a livello nazionale. Gli esperti che hanno partecipato al gruppo di lavoro sulla valutazione sono stati chiamati a definire le aree tematiche prioritarie per monitorare la sicurezza delle cure e a selezionare gli indicatori migliori in base a criteri accettati a livello internazionale. Il processo di selezione degli indicatori è annuale, per permettere la realizzazione di un cruscotto per il monitoraggio della sicurezza flessibile e migliorabile in base alle priorità nazionali e alla disponibilità di nuovi dati.
I risultati
- La prima relazione sperimentale sugli indicatori realizzata nel 2018 su dati relativi al triennio precedente (2015-2017), ha interessato 6 aree tematiche e ha incluso 115 indicatori realizzati a partire da 10 fonti informative. Le aree tematiche affrontate sono state: la governance della sicurezza e i sinistri, la chirurgia e le procedure invasive, le infezioni correlate all’assistenza, l’antimicrobico-resistenza, la terapia farmacologica e le trasfusioni. La relazione ha messo in evidenza la disponibilità di una mole importante di dati ma, d’altra parte, anche importanti criticità nella loro reale capacità di fornire un quadro attendibile della sicurezza delle cure in Italia. Prima relazione sperimentale_2018
- Nel corso del 2019 è stata effettuata una selezione di un core set di indicatori che, attraverso un processo di valutazione basata sull'attribuzione da parte di esperti di un punteggio da 1 a 9 a sei criteri per ogni indicatore, ha portato all'individuazione di 67 indicatori, provenienti da 10 fonti diverse, utili al monitoraggio della sicurezza. Indicatori_2019 - allegato alla Relazione annuale delle attività, a cura del Gruppo di Lavoro 1