Progetto aziendale umanizzazione delle cure dei pazienti covid: accesso dei familiari in area intensiva.

Progetto aziendale umanizzazione delle cure dei pazienti covid: accesso dei familiari in area intensiva.

Il perdurare della pandemia da COVID-19 e il conseguente incremento dei ricoveri in terapia intensiva ha avuto inevitabilmente ripercussioni psicologiche gravi sia sui pazienti che sulle loro famiglie a causa dell’isolamento e della inaccessibilità delle aree COVID. In rianimazione la sofferenza psicologica è ulteriormente incrementata da molteplici fattori, tra i quali: gravità delle condizioni cliniche e incertezza prognostica, impossibilità di comunicare con il proprio caro o vederlo, repentini cambiamenti dello stato clinico, invasività delle terapie di supporto vitale. Nonostante l’impegno profuso nel tentativo di migliorare le condizioni della comunicazione in ambiente rianimatorio (medico di continuità deputato alla comunicazione con i familiari, possibilità di effettuare videochiamate e ricevere email) il vissuto dei ricoverati in terapia intensiva e delle famiglie resta traumatico soprattutto a causa dell’isolamento. Durante il primo picco pandemico la necessità di limitare l’accesso in area Covid si è resa necessaria considerata l’eccezionalità e violenza dell’evento (pandemia virale da nuovo Sars Cov-2 con patogenicità sconosciuta) e necessità di esporre il minor numero di persone anche considerata la necessità di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale (DPI). In questa seconda fase, pur permanendo la criticità, disponiamo di dati epidemiologici, clinici e statistici e di una migliore conoscenza del Sars Cov-2 e della protezione offerta dai nostri dispositivi. Progetto aziendale umanizzazione delle cure dei pazienti covid: accesso dei familiari in area intensiva.